Il mio corso di neogreco: 

Corfù Κέρκυρα

4-11 agosto 2019

Claudia Carri

Arrivo a Kerkyra domenica 4 agosto alle ore 15 circa. Fa moderatamente caldo e c’è molto vento (saprò il giorno dopo che – soprattutto nel versante occidentale dell’isola – il meltemi è stato così violento da impedire di stare in spiaggia (foto 1). Dopo essermi sistemata nella stanza d’albergo (l’Arion Hotel), esco per una passeggiata esplorativa fino al centro, anche per capire meglio dove mi trovo, con la pessima cartina fornitami dall’albergo. Quindi mi oriento prevalentemente con le indicazioni dei passanti, quelle stradali e con la guida che mi sono portata da casa. Il mio hotel si trova in uno dei punti più interessanti di Kerkyra: distante dal centro storico circa 3 km, ma di fronte a Mon Repos, un grande e splendido parco creato nel 1831, che è anche la porta di accesso – inglobandone una parte – ai resti della antica Kerkyra, la quale occupava la parte dell’isola che va appunto dall’attuale Mon Repos a Kanòni e che geograficamente si configura come una sorta di promontorio fra due grandi insenature, occupate nell’antichità da due porti (secondo anche la testimonianza di Tucidide), quello di Alkinoos e l’Illiaco (foto 2). Salendo sulla sommità della Fortezza Vecchia, è possibile verificare ciò molto distintamente (foto 3).

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Percorro quindi tutto il bellissimo lungomare verso il centro. Di fronte si stende la costa greca della regione dell’Epiro e verso la fine inizia quella albanese. Lungo la strada ci sono numerosi moli e discese per i bagnanti, secondo un costume molto diffuso qui, come in molte altre località greche e croate. Qui il bagno si fa ovunque, anche in pieno centro: l’acqua è pulitissima e il fondale splendido, perché Corfù è un’isola molto verde, perciò gli alberi e la folta vegetazione si riflettono nell’acqua esaltandone il colore verde e blu del fondale roccioso (all’interno l’isola è costellata di uliveti e l’olio corfiota è molto delicato e pregiato).

Arrivo nel centro attraverso la grande Spianata di fronte alla Fortezza Vecchia. 

Visito il bellissimo centro storico dalle caratteristiche vie lastricate in stile veneziano, le piazze, i numerosi e caratteri-stici negozi e taverne (foto 4). C’è molto passeggio e un’atmosfera tranquilla e vivace. Ceno in centro con tzatziki (tipica salsa greca a base di yogurt, aglio e cetrioli), dolmades (foglie di vite) di riso e chorta (verdura cotta di stagione).

Al mattino alle ore 9.30 mi reco alla scuola Andrioti (foto 5-6) che si trova nel quartiere Garitsa, distante circa un quarto d’ora a piedi dall’hotel, lungo la strada verso il centro. L’accoglienza è calorosa e gentile; faccio la conoscenza della segretaria Ana e della mia insegnante, Vasilikì (Vaso) (foto 7), che si rivelerà essere molto coinvolgente, preparata e disponibile. Poi incontro i miei compagni di classe: Raphael, polacco, e Marco e Gianluca, colleghi italiani, con cui mi trovo immediatamente in sintonia, perché sono anche loro docenti di greco e latino e saranno preziosi compagni di scuola e di viaggio (foto 8). La lezione del primo giorno verte sul cinema greco e in particolare sulle attrici più significative, da Melina Mercouri a Irene Papas. Lo schema di lavoro anche dei giorni successivi sarà più o meno lo stesso: un tema legato alla cultura o alla storia greca e attività varie di dialogo, improvvisazione, lettura e scrittura e un momento dedicato alla grammatica (in particolare i verbi).

Esemplifico meglio concentrandomi sul primo giorno: dopo una ricca introduzione dell’insegnante sulle star femminili del cinema greco (accompagnata naturalmente da video e dai nostri contributi orali, sollecitati dalla docente, che ci chiede informazioni sulle nostre conoscenze circa l’argomento trattato), segue l’invito a scrivere un breve testo sul tema (in questo caso “la mia attrice preferita”; il giorno successivo – quando il tema sarà la canzone – Vaso ci chiederà di tradurre in greco alcuni versi di una canzone italiana che amiamo particolarmente). I testi scritti vengono poi letti a turno, commentati, corretti e diventano ovviamente occasione di osservazioni linguistiche e approfondimenti lessicali. Tengo a sottolineare che Vasilikì è molto incoraggiante e disponibile, tende a creare un clima molto sereno e vivace: i momenti di puro divertimento non sono affatto rari! Si passa poi al momento grammaticale con l’illustrazione (rapida) di uno schema sempre accompagnato da esempi orali improvvisati e successivamente si passa (individualmente) a comporre brevi testi o frasi utilizzando in questo caso la regola appena studiata. Diciamo che la metodologia didattica del brainstorming ha costantemente caratterizzato la mattinata di lezione. Come compito a casa Vaso ci assegna la composizione di frasi o di un testo libero in cui però utilizzare l’aoristo. Io scriverò un resoconto del mio primo pomeriggio a Kerkyra. I compiti verranno sempre letti in classe, ascoltati, commentati liberamente dai compagni e corretti dall’insegnante. Essi diventano poi sempre occasioni di ulteriori approfondimenti e di osservazioni libere e spontanee. Una precisazione: Vaso non parla mai inglese (anche quando non la capiamo). Trova il modo di farsi capire, ma sempre in greco (a volte ci aiutiamo con il greco antico, che lei conosce perché e laureata in lettere antiche).

I giorni successivi si divideranno in lezioni al mattino (9.30-13-30) secondo la metodologia che ho descritto sommariamente e su vari temi, come ho già detto: letteratura, che svolgeremo in situ, in una bellissima libreria-caffetteria di Kerkyra (foto 9), attività durante la quale fra l’altro Vaso ci darà interessantissimi suggerimenti di lettura di romanzi greci, per noi abbordabili, canzone (sulla canzone tradizionale e anche moderna greche), cucina greca e turca, storia (in particolare sulla figura del primo presidente della neo-repubblica greca, Capodistrias, sollecitata anche dal fatto che io e Marco e Gianluca andremo a visitare insieme, un pomeriggio, la casa natale di questo importante e molto amato personaggio, casa oggi adibita anche a museo, molto interessante anche perché si tratta di una tipica casa nobile di campagna corfiota. Vaso è molto competente e preparata su qualsiasi argomento riguardi la cultura e la storia greche, perciò è spesso sollecitata dalle nostre domande e curiosità ad approfondire i più svariati temi. L’ultimo giorno ci mostrerà anche due siti online che potranno essere molto utili anche nella nostra attività didattica in Italia: l’AKROPOLIS World news, un sito con notizie attuali in greco antico e il sito GIPTRAL 1, che propone testi in greco antico accompagnati da un audio con traduzione in greco moderno.
La scuola organizza poi per il 7 agosto un giro turistico della città con pranzo finale in compagnia.

Kèrkyra, il capoluogo omonimo dell’isola, possiede il centro storico più bello di tutta la Grecia: i veneziani ne hanno plasmato il volto (c’e un famoso e molto pittoresco quartiere ancora oggi chiamato Cambielo) con le tipiche vie lastricate in marmo, i portici e le piazzette (foto 10), gli inglesi e i francesi hanno lasciato traccia di sé nei numerosi ed eleganti palazzi, come quello Reale (foto 11); di grande interesse sono la Fortezza Vecchia dei veneziani collegata alla terraferma da un ponte che sovrasta un profondo fossato di difesa scavato nella roccia e la Chiesa ortodossa di San Spiridone, del XV secolo, che conserva le spoglie del vescovo cipriota Spiridonas, ancora oggi meta di un vasto pellegrinaggio religioso. Durante la visita abbiamo infatti potuto osservare la fila dei fedeli che – a partire dalla navata destra – accendevano una candela, baciavano il sarcofago del Santo e scrivevano un desiderio o un ringraziamento nell’apposito libro. Il centro storico di K. è estremamente vivace, pieno di negozi caratteristici e di locali tipici, che ricordano la Plaka ateniese.
I pomeriggi e le sere li trascorro sempre nelle spiaggette o locali con discesa al mare che punteggiano tutta la costa del capoluogo (Anemomylos, Mon Repos, Kanoni) sia da sola, sia con i compagni di classe. La scuola non organizza attività pomeridiane: questo forse è l’unico aspetto negativo dell’esperienza, perché muoversi a Corfù isola è piuttosto scomodo se non si possiede un’auto. Passo infatti un pomeriggio e una sera con Marco e Gianluca che mi portano con loro a visitare la costa sud occidentale. Successivamente visiterò da sola in autobus l’Achillion (la famosa residenza di Sissi, foto 12), il bellissimo, recentemente rinnovato, Museo Archeologico e gli scavi di Mon Repos, all’interno dei quali si possono ammirare i resti di vari templi, il più conservato dei quali è quello dorico di Karnaki, del V secolo (foto 13 e 14).
Potrei dilungarmi ancora per molto, ma penso che ciò che ho sommariamente descritto possa bastare per avere un’idea della mia esperienza.
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Esaurito